Siamo in fase di stacco dalla bicicletta, non per molto, anche perché NOI ciclisti “seri”, fermi non riusciamo a stare. E allora, per assecondare questa cronica malattia che non conosce antibiotico risolutore, cosa fare in questo periodo lontano dall’agonismo ?

Cross training

Nel periodo lontano dall’agonismo il cross-training è uno stimolo molto interessante su cui basare la fase invernale, e va affrontato dopo uno stacco di 7-15 gg senza bicicletta, due-tre volte a settimana. Il termine indica l’attività e gli sport alternativi a quello principale, che servono a migliorare gli aspetti fisiologici “collaterali” ma altrettanto funzionali, che la disciplina non interessa in modo precipuo (ma solo appunto incidentalmente).
Quest’attività invernale offre una serie di vantaggi tra cui la prevenzione degli infortuni, il mantenimento del peso, il rafforzamento dei distretti muscolari trascurati dall’allenamento della sola specialità (per di più intensivo). Infine, permette anche di svagarsi e cambiare tipo di stimolo allenante, ovviando alla monotonia e offrendo quindi un generico beneficio fisico. Non ci sarà un vantaggio nella prestazione “diretto” con la pratica di queste attività collaterali (Tanaka, 1994); il cross training non genererà direttamente miglioramenti nella propria specialità, specie in soggetti di buon livello, ma costituirà un buon mezzo di allenamento generico, molto utile in maniera aspecifica come approccio alla stagione successiva.
Ad esempio al sottoscritto piace il podismo, caviglia permettendo, qauli benefici/problemi comporta?

Podismo

La corsa è un esercizio che coinvolge solo gli arti inferiori in modo intensivo, con gruppi muscolari affini al ciclismo, seppur con contrazioni diverse e in particolare con la presenza di una fase eccentrica (impatto col suolo e ammortizzazione dello stesso). Sviluppa in minima misura anche fasce muscolari della parte superiore, schiena, braccia e gruppi muscolari della spalla. Vi è in massima parte un impegno cardiovascolare rilevante con la corsa, per via della gestualità meno “elementare” e della minore efficienza del gesto; mediamente, rispetto al ciclismo (in cui l’atleta esprimerebbe il 60% della propria forza massima), il podista si limita al 20% in ambito aerobico, e subisce anche a basse velocità i microtraumi dell’impatto sul terreno (con annessi rischi). Il maggior consumo energetico del gesto consiglia l’attività di camminata veloce/corsa a piedi (anche a digiuno se le intensità sono basse) per il controllo del peso ed il dimagrimento. In ambito cross training, si consiglia di cominciare con gradualità l’attività podistica, e su terreni morbidi (prato, sentieri..), magari alternando corsa e camminata per le prime uscite di “iniziazione”. Il rischio di infortuni non è da trascurare, specie per atleti pesanti o meno inclini alla disciplina. Ottima anche la corsa in salita, che si consiglia spesso e che risulta ancor più vicina al ciclismo in alcuni frangenti, minimizzando aspetti tendenzialmente dannosi per il neofita.

Ecco, questo è quanto !

Fonte: L’inverno del ciclista via ScienceofCycling

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