S.Stefano – Pianezze, ce l’ho!
Ad essere sinceri non è proprio una new-entry. La percorsi 4 o forse 5 anni fa in una giornata di novembre baciata da un sole stupendo, tant’è che salii in maniche corte.
Al contrario oggi a Valdobbiadene c’era un po’ di foschia e faceva anche piuttosto freddino, -1°C.
Ma veniamo alla cronaca…
… dopo aver affrontato e riscaldato le gambe sulla salitella che porta a S.Pietro di Barbozza, proseguo dritto in direzione S.Stefano per poi deviare sulla sinistra per via Cimitero, dove inizia l’ascesa del “Pianezze”.
La strada asfaltata sale subito arcigna e non da un attimo di tregua, tant’è che del freddo non ho più che il ben minimo timore. La pendenza cala solo dopo aver lasciato, sulla destra, il piccolo cimitero del paese. Da qui la mulattiera sale ancora per qualche km su fondo cementato senza particolari strappi: non lo ricordavo così lungo il tratto in cemento, probabilmente l’hanno gettato di recente.In uno dei tanti bivi, presi sempre sulla sinistra, la strada si fa sterrata. Lascio sempre sulla sinistra una delle numerose casere presenti e dopo qualche centinaio di metri inizio una ripida discesa, resa estremamente tecnica dal fondo sassoso. In un batter d’occhio mi abbasso di quota e sbuco su una mulattiera più grande e ben battuta.
Qui seguo le indicazioni per Pian di Farnè e giro a destra.
Ora la strada sterrata si fa più impegnativa, non solo per la pendenza, ma anche perchè molti tratti iniziano ad essere ghiacciati e un paio di volte sono costretto a scendere di bici.
Sbuco sulla strada che sale da S.Stefano, (quella che avevo in mente di fare) e che sale a Pian di Farnè.
Lascio sulla sinistra un piccolo laghetto ghiacciato, avanzo ancora pochi metri e prima della chiesetta inforco un sentiero che sale deciso sulla destra. Salgo qualche centinaio di metri ma un fondo ghiacciatissimo mi consiglia vivamente di tornare sui miei passi.
Inbocco un sentiero che ha tre deviazioni, le tento (ovviamente) tutte e tre: ma le prime due finiscono su una casa, l’ultima via è ben presto impraticabile. Ciò mi ‘scassa’ assai (ho un amico calabrese) e così decido di salire gli ultimi 3 km che portano a Pianezze per strada asfaltata.
Nonostante il terreno sconnesso che mi fa vibrare a mille e i guantoni da -30°C, le mani iniziano innesorabilmente a ghiacciarsi.
Arrivo ad un vigneto. Ciò mi rallegra, poichè dalle informazioni apprese indica che la via è quella giusta. A un quadrivio giro a destra su strada asfaltata. Attraverso la località di Ron, passo sotto un ponte e sbuco sulla strada che in poche centinaia di metri mi riporta in Piazza Marconi a Valdobbiadene.
Il cruscotto della macchina mi dice che la temperatura è salita un po’ rispetto a stamattina, 2°C.Il giro, anche se con qualche escursione a vuoto di troppo è decisamente bello. Lo reputo di media difficoltà, l’ideale per innalzare pian piano la condizione.
La MTB d’inverno mi sta proprio appassionando. Non sarà mica che lascio la BDC (?)