Sound of Street View un progetto lanciato da Amplifon che associa ai luoghi i suoni che li caratterizzano. E’ il risultato di un’esperienza nuova per i nostri sensi: visivo e dell’udito.
Ai giorni d’oggi grazie al servizio di Google Street View, lanciato nel 2007, bastano pochi click per girare il mondo in 3D, tuttavia si tratta pur sempre di un’esperienza puramente visiva. Immaginate cosa diventerebbe il nostro viaggio virtuale se oltre a cogliere tutti i dettagli visivi riuscissimo a coglierne anche i suoni?
Amplifon, nota azienda specialista in apparecchi acustici, ha lanciato un progetto sperimentale “Sounds of Street View“, che con una particolare Web Audio API integrata per l’appunto a Google Street View, vi farà vivere in ogni luogo una divina esperienza multisensoriale.
In realtà, ad oggi, Sound of Street View, include soltanto poche località del mondo: il Balboa Park di San Diego (California), la Hapuna Beach di Waimea (Hawaii) e Place Du Palais di Monaco (Germania), anche se ultimamente nella gallery del sito di riferimento (LINK) sono state aggiunte altri luoghi come il Central Park a New York o la più rilassante Foresta Amazzonica, questo grazie al contributo degli utenti.
Il progetto Sounds of Street View, infatti, è integralmente disponibile su GitHub, ciò significa che gli utenti potranno creare i loro suoni da associare a Street View. Ma non solo: è inoltre possibile inviarli direttamente ad Amplifon. Cosa si vince ? Se il vostro progetto è convincente, un bel viaggio in un luogo a scelta.
Andando sul sito l’esperienza offerta è davvero realistica: si potranno ascoltare gli uccelli cinguettare, le onde infrangersi ed il suono delle campane e, cosa ancor più particolare, l’intensità del sonoro cambierà a seconda dell’avvicinarsi o allontanarsi (virtualemente) dal posto.
Comunque sia al riguardo, Stephen Griffin, uno degli sviluppatori di Sounds of Street View, in un video di approfondimento, ha spiegato: “Abbiamo creato una funzione in JavaScript in base alla formula matematica Haversine, che restituisce la distanza di due punti su una sfera. La sfera, nella nostra applicazione, è la superficie terrestre; i due punti in questione sono la posizione dell’utente e la posizione della sorgente sonora. Utilizziamo la latitudine di ciascuno di questi punti per calcolare la distanza in metri tra la fonte sonora e l’ascoltatore”.
L’idea di sonorizzare le mappe virtuali della rete non è del tutto nuova. Dal 2006, il progetto Radio Aporee permette di ascoltare suoni geolocalizzati, registrati “sul campo”, ma senza l’esperienza immersiva regalata da Street View. Col progetto sviluppato da Amplifon infatti, il suono ci segue nello spazio: man mano che ci si allontana da una fonte sonora, l’audio affievolisce e viene sovrastato da altri rumori urbani, verso i quali ci sta muovendo. Il consiglio è di indossare un paio di cuffie, per cogliere la stereofonia e immergersi in un paesaggio sonoro 3D. In Sounds of Street View i suoni non sono registrati dal vivo, ma si tratta di loop creati appositamente da uno sviluppatore.
Tuttavia una delle pecche di questo progetto è che, prestando molta attenzione, in alcuni casi si colgono delle imperfezioni, con piccoli vuoti qua e là, alla fine di ogni loop. Mentre un’altro limite del progetto è la sua estensione, in quanto al momento i luoghi sonorizzati non sono molti: limite che però sarà sicuramente destinato ad essere superato con il tempo. Infatti anche Street View inizialmente copriva solo un numero limitato di località, e ad oggi è attivo in più di 50 Stati.
Tra l’altro Sounds of Street View non necessita di uno stuolo di cartografi digitali sguinzagliati in giro per il mondo a caccia di suoni: bastano sviluppatori volenterosi. Ed in questo seno chiunque può contribuire, in quanto Amplifon, come vi dicevo, ha caricato e messo disposizione di sviluppatori ed appassionati il relativo codice su GitHub.
Chissà se Google integrerà, un giorno, qualcosa del genere nel suo servizio… intanto, pollice in su per Amplifon!
Qui un video di presentazione di Sounds of street view: