Approfittando della settimana piovosa, mercoledi ho effettuato un test Conconi sui rulli. Il protocollo che utilizzo prevede di aumentare la velocità di 1 km/h ogni minuto fino a concludere l’ultimo step, poi do tutto e di più con una volata finale … lo sforzo percepito è davvero immane!
Scaricato i dati dal garmin 500 era mia intenzione analizzarli con il ‘Polar Protrainer’, software fornito dalla Polar che senza sottoporsi a dei protocolli particolari (tipo quello che ho fatto io) calcola in automatico la soglia aerobica.

Ho quindi convertito il file garmin in un file *.hrm (estensione dei file Polar), utilizzando il programma freeware ‘TCX Converter’, ma purtroppo quest’ultimo a il difetto che nella conversione perde i dati sulla velocità, purtroppo strettamente necessari per il protocollo Conconi.
Ramarricato ma non rassegnato, ho cercato in rete,  e a quanto pare una soluzione ci sarebbe: il software ‘SportTracks3’ con l’installazione di alcuni plugin, dovrebbe fare la conversione anche della velocità. Ma ahimè, ST3 non è free e nella versione di prova consente l’installazione al più di due plugin.
Così, in mancanza d’altro, mi sono fatto andar bene il classico foglio elettronico, che comunque se usato diligentemente riesce a fare il suo sporco lavoro.
Ma veniamo ai vari passi che ho seguito, per trovare la mia ipotetica s.a.
Estrapolato i dati ho creato il grafico FC/velocità.

Analisi:
Il protocollo Conconi prevede che la FC di soglia si trovi in corrisponda del punto di deflessione, cioè quando non c’è più linearità tra velocità e FC. Nel mio grafico è semplice determinarla e si nota chiaramente che la deflessione si ha in corrispondenza dei 168-169bpm. Altri test che ho effettuato mi insegnano però, che non sempre il grafico è da manuale, rendendo difficile la determinazione.
Si noti ora la FCM raggiunta, 177 bpm, valore indubbiamente fasullo, confrontato anche con i 181 bpm (record stagionale) raggiunti in allenamento il giorno dopo il test. Questo dato comunque non sorprende più di tanto, per dire l’anno scorso in un test analogo raggiunsi appena 166 bpm, se vogliamo è un po’ il (mio) limite dei rulli.
Altro metodo molto meno complicato (metodo A.Sassi) per la rilevazione della s.a.,  è di prendere come riferimento il 92% della FCMAX. In pratica se la FCM è di 186 bpm (mio max dell’anno scorso) si prende come s.a. 171 bpm, quindi più o meno in linea con il test effettuato.

Conclusioni.
A parte tutti questi discorsi/test, a mio avviso (e non solo), il tutto deve essere provato sul campo. E’ bene negli allenamenti non focalizzarsi su un numero magico di FC, ma piuttosto considerare un intervallo di valori, tanto più questo è vero quanto ci si allena con il cardio (la FC è mooolto ballerina). Piuttosto è bene trovare i propri punti (FC) critici di rottura per un specifico tempo: ad es. riesco a mantenere i 170 bpm per 10min 165 per 20min etc.

Certo avendo a disposizione un misuratore di potenza si possono fare altri discorsi.