C’è fermento nel mondo dei misuratori di potenza, dopo anni ‘pigri’ monopolizzati per lo più dal tedesco (e costoso) SRM da una parte e l’americano (più economico) Powertap dall’altra. Conferma ne sono le numerose novità presentate alle ultime fiere bici, tra cui l’innovativo sistema di misurazione di potenza lanciato da Garmin, i pedali Garmin Vector.
L’interesse destato da questi ‘pedali magici’, tecnologicamente simili ai concorrenti pedali keo Power, prodotto nato dalla collaborazione tra Polar e Look, è che sono in grado di rilevare in tempo reale la spinta scaricata sul singolo pedale.

Come funziona Garmin Vector.
Vector misura la leggera deviazione del mandrino dei pedali durante una pedalata, misurando i vettori della forza e utilizzando questi dati per calcolare la potenza in watt. Poiché i sensori sono integrati in ciascun pedale, Vector è in grado di misurare la potenza di ciascuna gamba e il bilanciamento percentuale tra i due arti. Consentedo eventualmente con un attenta analisi,di correggere eventuali disfunzioni, rendendo la pedalata più efficace. Altra caratteristica (cavallo di battaglia nella campagna pubblicitaria del Vector), è la facilità di installazione.

 

COSA VI ARRIVA

Anzi, cosa mi è arrivato, visto che la stessa Garmin mi ha fornito il prodotto in prova gratuita per qualche settimana in combinata all’Edge 810. Grazie !

Scartato il pacco, mi trovo di fronte alla vector box (nel video che segue la chiamano così). Nera, sobria, ma allo stesso tempo elegante. Come al solito Garmin in questo si distingue.
Cosa ci trovate dentro.
Innanzitutto, una coppia di pedali compatibili Kéo, con relative tacchette. I sensori Pod che fanno ponte e trasmettono con tecnologia ANT+ il segnale alla console. Una serie di rondelle, da aggiungere eventualmente in fase di montaggio tra pod e pedivella. Inoltre, all’interno dei vari sacchettini, trovate anche una chiavetta USB ANT+, che può essere utilizzata per trasmettere futuri aggiornamenti firmware in modalità wireless ai pedali.

INSTALLAZIONE

Come vi dicevo, caratteristica che distingue il sistema Vector, è la facilità di installazione. In effetti, se avete a disposizione i giusti strumenti, vi assicuro che anche i più inesperti in una quindicina di minuti avranno il loro misuratore pronto all’uso.
Il manuale è ben illustrato, ed è consultabile anche on-line al seguente indirizzo http://static.garmincdn.com/pumac/Vector_OM_IT.pdf. Vi consiglio inoltre di guardare anche i numerosi video di presentazione, che per vostra praticità ho embeddato nell’articolo.
L’installazione, pur semplice, richiede però alcune accortezze:

  1. Non tutte le pedivelle sono adatte per installare i sensori Pod, ma solo quelle che hanno uno spessore massimo di 15mm e larghezza massima 38mm.
  2. Se le pedivelle hanno una rientranza nell’alloggio avvitamento pedale, occorre scegliere la giusta combinazione di rondelle da inserire tra pod e pedale.
  3. La posizione dei pod, sopra o sotto è ininfluente.
  4. E’ importante (come vedremo in seguito) che la coppia di serraggio dei pod rientri nel range 34-40Nm. Il consiglio che vi do è di dotarvi di una chiave dinamometrica.
  5. La distanza tra il pod e catena deve essere almeno 5mm con il massimo rapporto.

Veniamo al primo punto.
La mia ‘cinesina’ monta le pedivelle Rotor 3D, che hanno dimensioni piuttosto extra. Nel dubbio, le misuro, e come sospettavo la larghezza sfora di parecchio i 38mm massimi indicati nel manuale (39.40mm). L’entusiasmo che avevo nel poter provare sti pedali tanto acclamati scema all’improvviso. Ma non demordo e decido comunque di tentare il montaggio.


Punto secondo.
Se anche le vostre pedivelle come le mie Rotor 3d, presentano una rientranza nell’alloggio pedale, allora dovete inserire delle rondelle tra quest’ultimo e il pod. Qual’è la giusta combinazione? Da più fonti, dcrainmaker e massarob , viene precisato che è meglio seguire la regola dell’abbondanza. Probabilmente (come indicato nello stesso manuale), per evitare che il cavo del pod vada a stofinare addosso la catena, problema che comunque data la confermazione delle Rotor 3d inclinate verso l’esterno, nel mio caso non sussiste. Io comunque non azzardo e inserisco una sola rondella, anche perchè la rientranza è piuttosto lieve.

Punto terzo.
Non preoccupatevi su come posizionare i pod. Come indica il punto 5 pagina 2 del manuale di installazione, si suggerisce (il che vuol dire che potete fare come volete) di “posizionarli in modo che con pedivella in posizione avanti, il pedal pod punti verso il basso”.

E’ il momento della prova del nove (vi ricordate le dimensioni extralarge delle mie Rotor 3d Plus ?). Con cautela, il tutto sembra abbastanza solido ma non si sa mai, serro il sistema pod+pedale, che, per mia gioia, si posiziona giusto a filo della pedivella.  Evviva … scusate l’esultanza !!!.


Punto quarto.
Non ho la chiave dinamometrica e così serro ad occhio. La coppia indicata sul manuale è nel range 34-40Nm.
Come da foto, inserisco il cavo all’interno del mandrino.


Punto quinto.
Qualche pedalata per controllare la distanza catena-pod (almeno 5mm) e il gioco è fatto. O quasi, come vedremo.

In tutto, l’installazione ha richiesto non più di una decina di minuti: si tratta poco più di una sostituzione di pedali.

Effettuato l’accopiamento con l’EDGE 810 (spiegato nel seguito dell’articolo), il misuratore Vector è stato riconosciuto in pochi istanti.

 

Bici sui rulli e prime pedalate di prova.

La potenza rilevata sembra essere veritiera, ma impostando la visualizzazione sul campo bilanciamento, mi accorgo che c’è una certa discrepanza tra la potenza effettivamente sviluppata per singola gamba e il valore indicato dal Edge. Ciò, mi crea ovviamente un po’ di ansia. Risolvo, parificando la coppia di serraggio dei pedali (abbastanza decisa).

 

 

ACCOPPIAMENTO ALLA CONSOLE E IMPOSTAZIONI PRELIMINARI

Una volta installato Il Vector, veniamo a come effettuare l’accoppiamento (pairing) con la console (nel mio caso l’Edge l’810) e le impostazioni preliminare che occorre effettuare. Queste le fasi:

  1. Accoppiamento alla console
  2. Impostazione lunghezza pedivelle
  3. Impostazione angoli di installazione
  4. Calibrazione statica e dinamica


Accoppiamento

La procedura è descritta in dettaglio nel manuale e non ha complicanze. Quindi, senza entrare nei particolari, che poi dipendono anche dalla console utilizzata, si tratta di:

Attivare il sensore nella console > selezionare ricerca > ruotare le pedivelle.

L’accoppiamento avviene in pochi istanti.


Impostazione lunghezza pedivelle

Questa operazione è importante perché Vector utilizza tale parametro per determinare la potenza.

Entrare in Profili bici > selezionare un profilo> selezionare Lunghezza pedivelle > Manuale > inserire la lunghezza


Impostazione angoli di installazione

Se il Vector è nuovo di zecca e non è mai stato installato (non è il mio caso), è necessario effettuare l’impostazione degli angoli di installazione. Da manuale si tratta semplicemente di (copio e incollo):

“da 70rpm aumentare la cadenza gradatamente fino a raggiungere le 90rpm”

Se tutto è andato ok, in pochi secondi dovrebbe comparirvi una scritta che vi conferma che il setting è stato effettuato correttamente.


Calibrazione

Le calibrazioni da effettuare sono due: calibrazione statica e dinamica.

Dal forum Garmin:

The Vector calibration process can be thought of as a two-step process.

Step 1

This is the static calibration. This step is performed with no load on the pedals and with the shoes unclipped from the pedals. This step zeroes the gauges. As an action of clipping out of the pedals either to perform the calibration or from ending the last ride there may be a small residual strain left in the system. This strain is released as soon as you start pedaling, but is captured in the value that is used to zero the gauges.

Step 2

This only needs to be performed once after step 1 and is a dynamic calibration. After completing step 1 ride a short distance to take the Vector system out of the calibration mode and to have sufficient momentum so that you can safely perform the dynamic calibration (backward pedaling). This will make any necessary small adjustments to the zero offset based on the level of residual strain that was in the system when the static calibration was performed. A self-selected backward pedaling speed is likely the best way to perform this smoothly. The only criteria for this step is that it needs to be performed above 30 rpm and done as smoothly/evenly as possible.

Depending on the level of strain that was in the system when the static calibration was performed you may or may not see a change in power/balance.

Calibrazione statica (manuale)

Tale operazione va effettuata prima di ogni uscita.

Senza applicare nessun carico sui pedali, posizionare le pedivelle in posizione orizzontale e fare la calibrazione da console:

Schermata principale > Profili bici > Selezionare il profilo > Calibra

L’accoppiamento con l’Edge 810 avviene con estrema velocità, circa una decina di secondi. Al contrario dell’accoppiamento del mio Edge 500 con il Power2Max che a volte richiede tempi bibblici (qualche minuto). A calibrazione avvenuta il valore di coppia indicato deve essere zero.


Calibrazione dinamica (pedalando all’indietro)

Questo step è consigliato. Sostanzialmente si tratta (con i piedi sui pedali !) di effettuare 6-8 pedalate all’indietro in modo più uniforme possibile  ad una cadenza superiore a 30rpm.

Dal forum garmin:

Q. How should I perform a dynamic calibration in order to achieve best results?

A. Simply pedal backwards as smoothly as possible (above 30 rpm) until you get a “Power Sensor Calibrated” message on your Edge or FR910 – typically after 6-8 pedal strokes. Pedaling backwards aggressively or at a fast cadence (e.g. 100 rpm) can negatively impact the calibration process.

Note: A dynamic calibration only needs to be performed once following a static calibration. It does not need to be performed again until after the next static calibration.

E ancora:

Triathletes leave their bikes in a transition area and cannot do a calibration in a race situation. If they calibrate the bike before the start of the event, is that calibration still good?

A static calibration should be valid for an extended period (i.e., even overnight) provided that the pedals were properly torqued and adequately cycled in prior to the calibration. It is still recommended to perform a dynamic calibration a few minutes after starting the bike leg, for best results.

E con questo il gioco è fatto, potete andare ad allenarvi !!!

PRECISIONE

Personalmente non l’ho comparato il sistema Vector con altri misuratori di potenza. Comunque vi riporto i test effettuati da bikeradar.com.

Il test ha messo a confronto il Vector con tre diversi misuratori di potenza, sia per marca, che per tipologia costruttiva: SRM (applicato alla guarnitura), Stages Dura-Ace 7900 (inserito all’interno della pedivella) e il PowerTap (inserito all’interno del mozzo della ruota). I dati sono stati registrati  per tutti i misuratori con un GARMIN EDGE 500 con identica configurazione.

bikeradar.com

Si nota come a diverse intensità, i dati di potenza del Vector sono pienamente compatibili con i decani e collaudatissimi SRM e PowerTap. Il che, la dice lunga sulla precisione di questo sistema.

PESI

Vediamo i pesi reali del sistema Vector, che io stesso ho misurato sulla bilancia:

coppia pedali Vector 296g

coppia pod 56g.

Totale sistema Vector 352g (trascurando qualche grammo per le eventuali rondelle aggiunte).

Tenendo conto che i miei leggeri Look Keo Blade pesano solo 184g la coppia.

In totale montare il sistema Vector aggiunge un surplus di peso di soli 352-184 = 168g !!!

Un record di leggerezza tra i misuratori di potenza. Ad esempio il mio ROTOR 3D PLUS (solo sensore) si aggira sui 250g.

CONCLUSIONI

L’impressione è che Vector sia un prodotto accurato, e Il fatto che i valori di potenza rilevati nei test siano speculari a prodotti ‘solidi’ come l’SRM e il PowerTap ne è una conferma.

Il prezzo è sicuramente deludente. Forse perché si riceve due misuratori di potenza in uno? Sarà, ma il fatto è che il prezzo di listino (1549 euro) lo mette ben al di sopra di PowerTap (tra i più economici), del mio Power2Max Rotor 3D Plus (1090 euro comprese pedivelle) e alla pari con Quarq.

I pedali sono compatibili con quasi tutte le guarniture, tranne per alcune versioni areo (di larghezza superiore 38mm).

Le tacchette devono essere necessariamente look e questo potrebbe essere un limite per chi è abituato con altre tipologie di pedali.

L’accentuata sporgenza dei pod, non mi convince. Troppo esposti al danneggiamento in caso di malaugurata caduta. Inoltre, il loro posizionamento sembrerebbe cosi ad occhio infelice, per la possibilità di contatto con la scarpa mentre si pedala. In realtà, durante le mie uscite non ho mai riscontrato problemi di strofinio scarpa-pod: testato con movimenti estremi del piede e con calzature ingombranti tipiche del periodo invernale, quindi, andate tranquilli !

Le parti soggette ad usura/rottura, comunque, sono disponibili per l’acquisto separatamente. Ad esempio il singolo pod viene venduto al prezzo di 54,99 euro. Garmin inoltre garantisce che la sostituzione di pedali, cartucce, rondelle, dadi e sigilli lubrificati (tutto incluso) non influisce sulla precisione dei dati di potenza o cadenza.