Domenica a S.Eufemia di Borgoricco (PD) si è svolta la prima gara stagionale su strada udace nel Veneto. Il circuito è un piattone di facile descrizione: 4 curve e 4 rettilinei, per un totale di 3km.
Molti i partecipanti, qualcuno anche da fuori regione, come il forte ex prof Schiavina.

Arrivo a S.Eufemia in larghissimo anticipo, poichè accompagnato da un mio compagno di squadra che partiva un ora prima.
Guardo la corsa dei Gentleman, l’inizio della corsa dei Veterani, mi vado ad iscrivere e con calma a cambiarmi. E qui inizia l’avventura tragi-comica: apro la borsa tiro fuori i pantaloncini e mi accorgo che sono quelli strappati.
Lasciando perdere i particolari successivi … morale della favola ho saltato in toto il riscaldamento che per un diesel come me non è un problema da poco; per fortuna che al mattino avevo fatto una sgambatina pregara.

Si parte alle 15.30 in punto. Speravo in un avvio in sordina del gruppo, invece, pronti, mezzo, via e subito il contachilometri segna i 50 Km/h.
I primi tre giri si viaggia perennemente in fila indiana. Fino a che, le tre maglie iridate udace (Pegoraro per i Cadetti, Zanetti per i Junior e Agonisti per i senior), non decidono di lasciare la compagnia. Con loro anche Pauletto, che reduce dalla stagione di ciclocross appena conclusa è già in gran forma. I quattro guadagnano subito una quarantina di secondi che tengono fin sul traguardo. La volata a quattro, vede prevalere nettamente Agostini, davanti a Zanetti, Pegoraro e Pauletto nell’ordine.

Dietro comunque non si va a spasso e l’andatura è sempre sostenuta, tant’è che giro dopo giro il gruppo si assottiglia sempre più. A metà gara si spezza in due, io preferisco non forzare e mantenermi dietro.
Nel finale comunque non disdegno qualche allungo, ma più per provare la gamba che evadere da solo.

Devo dire che purtroppo le sensazioni non sono state un granchè, del resto in questo inizio stagione mi manca proprio il ritmo gara.

Qui in Veneto comunque, si conferma la crescita esponenziale del livello espresso dagli “amatori-evoluti” (termine coniato dal forte amatore Trolese in un intervista televisiva).

Molti dicono siano i mezzi tecnici, ma qua si sta esagerando!